Tutti gli esseri umani, sono comandati da ritmi biologici. Essi permettono agli organismi di adattarsi all’ambiente, regolandone il funzionamento.
La maggior parte dei ritmi biologici, ha un andamento sinusoidale. I ritmi con un periodo compreso tra le 20 e le 28 ore sono definiti circadiani.
I ritmi biologici hanno determinati variazioni individuali. Tali informazioni, inscritte nel codice genetico di ciascuno di noi, regolano:
– la temperatura corporea
– la pressione arteriosa
– l’attività ormonale e quella enzimatica
L’orologio biologico ha variabili soggettive. Ci sono persone “mattiniere” che si alzano molto presto piene di energia, ma che di sera cominciano a provare sonnolenza e “nottambule”, che la mattina si destano lentamente, ma sono attive e brillanti a mezzanotte. In questi individui, non esiste una semplice diversità d’abitudini, ma di biochimica. L’aumento della temperatura corporea, che può cominciare all’alba nei mattinieri, ha inizio invece intorno alle 10 nei nottambuli.
L’orologio biologico può essere “regolato”; chi inizia un lavoro notturno e deve essere sveglio e attento per tutta la notte, dormendo di giorno, all’inizio ha difficoltà ad abituarsi, tuttavia, continuando per un certo tempo, il suo ritmo consueto si altera, la temperatura si alza ed i suoi ormoni entrano nella corrente sanguigna quando nelle altre persone la temperatura scende e la secrezione ormonale diminuisce.
I ritmi circadiani, influenzano la performance sportiva. I test effettuati dimostrano che il picco prestativo coincide con le ore del tardo pomeriggio e l’andamento sinusoidale dei diversi parametri corporei, consiglia la collocazione di determinate attività sportive, in diversi momenti della giornata.
Il mattino. Al mattino i muscoli sono ancora rigidi, la temperatura corporea é bassa. La frequenza cardiaca é ai minimi giornalieri. Si registra, invece, il massimo livello delle capacità cognitive e di lavoro intellettuale. Vanno quindi favoriti gli sport di destrezza e quelli ad elevata componente tecnico tattica.
Tiro (arco, pistola), vela, windsurf, e la cura del gesto tecnico di qualunque disciplina.
La pausa pranzo. Da qualche tempo, numerosi sportivi scelgono di fare sport in orari solitamente preposti per mangiare o riposare. I ritmi qualora non troppo sostenuti, aiutano a prendere vigore ed energia per il resto della giornata.
Jogging, yoga, aerobica soft.
Prime ore del pomeriggio. Durante queste ore (15.00 16.00), si nota un incremento della temperatura corporea, la produzione di adrenalina raggiunge il suo picco, ciò che permette di innalzare la soglia del dolore. Le vie respiratorie sono più aperte facilitando la respirazione. Aumenta anche l’efficienza cardiaca.
Tennis, pallavolo, calcio, pesi gli sport indicati in tali orari.
La sera. Tra le 18.00 e le 19.30, la temperatura corporea é al suo massimo, come pure i tempi di reazione a stimoli visivi ed uditivi. La forza esplosiva, la forza massimale e la mobilità articolare, presentano il livello più alto. Anche le capacità metaboliche (aerobiche ed anaerobiche), risultano più elevate nel tardo pomeriggio quando si notano i valori massimali di consumo di ossigeno, di ventilazione polmonare, di gittata sistolica e di portata cardiaca. In questa fase della giornata risulta più elevata la resistenza di un atleta ad un lavoro costante ad alta intensità, nonché la capacità di produrre lattato.
Nuoto, ginnastica libera, boxe, pesi, stretching gli sport consigliati in questa fascia oraria.