Soprattutto in estate le gambe sono in primo piano. Dovrebbero essere lisce, senza cellulitee ritenzione, toniche e soprattutto sane. Un sogno impossibile? No, se i disturbi non riguardano ” patologie gravi, come flebiti e tromboflebiti profonde che richiedono interventi più complessi, bastano alcuni accorgimenti, quali: esercizio fisico, controllo del peso, un’alimentazione equilibrata e qualche terapia mirata.
Cambiare abitudini. Le gambe gonfie, le vene varicose e la cellulite scaturiscono dal cattivo funzionamento del sistema circolatorio. Questi problemi hanno spesso una base ereditaria, ma sono favoriti dal sovrappeso e dalla vita sedentaria, dall’uso di prodotti ormonali e contraccettivi. Il ristagno di sangue nelle vene può provocare oltre al gonfiore anche dolore, accompagnato da una sensazione di prurito. Questi sintomi accrescono con il caldo e durante il periodo premestruale e la gravidanza. Perciò cancellare le cattive abitudini è il primo passo da compiere.
E’ sufficiente fare una camminata di mezz’ora al giorno, rinunciare all’ascensore e salire le scale, seguire una alimentazione ricca di frutta e verdura, bere molta acqua e praticare qualche sport. Quello più indicato è il nuoto che oltre all’esercizio muscolare aggiunge il massaggio dell’acqua.
Un aiuto dall’ossigeno-ozono terapia. Sono diversi i trattamenti medici per combattere la cellulite, inestetismo che riguarda otto donne su dieci, ma l’ossigeno ozono terapia affronta il problema anche dal punto di vista circolatorio e del ritorno venoso. La miscela di ossigeno e ozono viene somministrata con microiniezioni sottocutanee nei pannicoli adiposi e favorisce la circolazione sanguigna, rivitalizzando I’intero tessuto, sciogliendo i lipidi intrappolati nei nodi cellulitici ed eliminandoli.
Il trattamento deve essere eseguito da un medico e per ottenere dei buoni risultati sono sufficienti dieci sedute.
Ulteriori consigli. Meglio evitare l’uso di indumenti troppo stretti, che rallentano o limitano il flusso sanguigno e le scarpe con il tacco altissimo. Non appena è possibile sollevare le gambe in posizione orizzontale con il ginocchio leggermente piegato.